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Racconti di fede: Don Brendan Lane

2 commentario(i) ...

Don Brendan Lane: Rettore del seminario, Corpus Christi College Melbourne, Australia. 
 

 
Sono cresciuto in una buona famiglia cattolica praticante e ho sempre frequentato alla  domenica la chiesa. La nostra fedeera parte integrante della nostra vita. Sono stato educato nelle scuole cattoliche da suore e sacerdoti. Costoro sono stati lodevoli nel trasmetterci la fede. Di tanto in tanto ci parlavano del sacerdozio ma io mi sentivo sempre a disagio nell’ascoltarli. Per me, diventare sacerdote era l’ultima cosa che volevo fare. Mi sono laureato in Scienze ed Educazione per fare l’insegnante. Ho avuto una buona vita sociale e sono stato molto coinvolto nello sport, specialmente nel calcio. Nel mio ultimo anno di università, Dio intervenne nella mia vita. A quel punto avevo esaurito ogni scusa per non rispondere alla sua chiamata. Ma in un momento di crisi nella mia vita personale, finalmente ammisi la possibilità di farmi sacerdote e questo mi diede una profonda pace, nonostante il grande costo che mi richiedeva. Oggi, nel mio incontro con i seminaristi ogni giorno, riconosco che Dio continua a chiamarli, spesso in modo drammatico, e talvolta, una vera conversione è necessaria per dirgli di sì. Comprendo le loro esperienze avendole vissute anch’io. 
 
 
La decisione di entrare in seminario mi portò una certa difficoltà, perché non volevo affrontare altri studi, al punto che mi trasferii in un piccolo paese per lavorare come insegnante. Questo fu un anno meraviglioso nella mia vita. Alla fine mi fu chiesto di andare al seminario per vocazioni adulte di St. Paul, a Sydney, e anche questa fu un’esperienza molto felice perché sentivo di essere nel posto giusto per me. Gli anni passarono in fretta. Lungo tutto il tempo in seminario, la preghiera regolare, la santa Messa e le conferenze eccellenti mi aiutavano a crescere nella fede, e mi trovavo sempre a faccia a faccia con Gesù, ascoltando il suo messaggio attraverso sacerdoti santi. Gli ottimi legami fraterni instaurati in seminario, continuano anche oggi. Ovunque vada, so che nel profondo del nostro essere, siamo uniti gli uni agli altri attraverso la nostra fede e attraverso la nostra appartenenza alla Chiesa. Sì, come una famiglia.

Non è sempre stato facile per me nel sacerdozio, ma nel corso di un periodo particolarmente buio, scoprii che, continuando a pregare ogni giorno, in qualche modo mi era data la forza per andare avanti. Da allora, ho avuto la certezza che Dio sarà con me in ogni sfida e fallimento della vita se confido in Lui. Spesso ho sperimentato la mano misericordiosa di Dio, che vedo più chiaramente quando rifletto sul mio cammino. Sono stato benedetto.

Ovunque sono stato, in Africa e nelle parrocchie di Melbourne e ora in seminario, ho avuto la grazia di incontrarmi con persone care con cui ho potuto condividere la visione di fare l’opera di Dio. Posso operare per Dio nel tempo di Dio e nel luogo di Dio e con il popolo di Dio. Il segreto è di discernere l’opera di Dio. Questo è un mistero, ma il mio motto è: “Cercate prima il Regno di Dio, e tutto il resto vi sarà dato.” Che cosa sta operando Dio oggi? Se riusciamo a scoprirlo e poi farlo, allora le cose andranno bene. Abbiamo in noi il potere dello Spirito che ci sostiene.

Ho scoperto che c’è un piccolo gruppo di santi in ogni parrocchia in cui sono stato che mantengono la parrocchia in pista con la preghiera e la loro vita. Queste persone sono per me fonti d’incoraggiamento e ispirazione. Sono le persone più rilevanti e importanti, perché sono così buone e sante. Cerco di individuarli e comunicare loro quanto siano importanti per me e per la parrocchia. Con il supporto delle loro preghiere, sono certo di essere guidato e protetto. Ho sempre avuto persone molto buone nella mia vita, a cominciare dai miei genitori e nonni, parenti e alcuni bravi sacerdoti, religiose e religiosi che sono stati esempi luminosi di vita cristiana. Dio è stato buono con me e proprio perché ho ricevuto tanto, so che tanto si aspetta da me.

Ogni giorno mi nutro della Parola di Dio. Di solito faccio l’omelia alla Messa e utilizzo le letture del giorno per la mia meditazione. Per primo devo risvegliare la fede in me stesso. Perciò medito le letture ogni mattina per poter poi dare qualcosa agli altri. Attendo con ansia l’incontro con il Signore nel suo Vangelo quotidiano. Questo alimenta la mia fede e mi prepara all’Eucaristia, mistero della fede. Non vorrei mai trascurare questo tempo con il Signore. Dedico anche altri momenti della giornata alla preghiera.

Oggi, il mondo vorrebbe vivere senza Dio. Ha provato di tutto e non ha trovato la felicità. Così come i Santi Pietro e Paolo, dobbiamo fare ritorno al kerygma, al semplice messaggio dell’amore e della misericordia di Dio. Il bisogno di un rapporto con Cristo, che per primo si fa vicino a noi, è indispensabile. Poi, partecipare alla vita della Chiesa e dei suoi sacramenti. Con Dio vi sono verità, bellezza, bontà e vita. In fondo, tutti siamo affamati di queste cose nella nostra vita. La sfida è di portare il Vangelo alle persone in modo convincente come fece Gesù, attirando tanti a se stesso che è la Via, la Verità e la Vita.



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Ir. Vera

13/02/2013 | 17:23

Que lindo testemunho de fé.

albina Bosio

13/01/2013 | 21:04

Grazie per la testemunianza. Fa bene anche per i giovani che trovano difficiltà di rispodere alla vocazione. Dio sempre atende la nostra risposta e é sempre fedele. Sr Albina

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